Come spesso accade quando un'azienda si fa vanto di non essere per tutti si scatena il web, o per meglio dire si scatenano i media on line che danno voce a chi non gradisce la campagna amplificando le opinioni di chi legittimamente dissente. Cosi' l' onda di polemiche, vere o false nei numeri, monta per riempire le pagine web dei quotidiani online, dei blog (incluso questo). Comunque se ne parla, chi con serenità chi invece con rabbia.
Ora non faccio previsioni su come andrà a finire e su come si comporterà Bauli, credo che questa eventualità sia stata contemplata dal management quando l'idea di campagna è stata approvata. L'importante per affrontare questo tipo di crisi (personalmente non la chiamerei crisi in questo caso ma rischio calcolato) è avere definito un piano per gestire questi eventi attraverso la redazione non solo di policy aziendali ma anche attraverso il disegno di processi che chiariscano chi deve fare cosa ed entro quanto tempo, perchè la componente tempo è cruciale nel gestire le crisi reputazionali sul web. Vi ricordate il caso di Barilla con la polemica sulle famiglie gay e l'anno scorso di Melegatti sulla sua pubblicità omofoba ? Vedremo se con Panettone Motta ci sarà la seconda puntata.
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