Lo smart working? Una vera rivoluzione! Pratico, ecologico, e amico dell'equilibrio tra lavoro e vita personale (anche se su questo ultimo punto, qualche dubbio ci sta). Immagina di lavorare circondato dalla bellezza, senza rinunciare a nulla. Fantastico, no? E allora, perché non adottarlo a pieno regime?
E il valore della socialità dove lo mettiamo ? Dopo l'onda lunga dell'entusiasmo iniziale, emerge un nuovo protagonista: il lavoro ibrido. Una formula che mescola la libertà dello smart working con il calore e la sinergia dell'ufficio. Perfetto, ma c'è un "ma". Basandomi sulla mia esperienza di lavoratore ibrido , vi racconto che l'ibrido ha le sue sfide.
Non è detto che passando in ufficio si riesca a incrociare tutti i colleghi, dato che ognuno segue il proprio calendario di smart working. Gli incontri diventano momenti focalizzati su progetti specifici, rimandando al futuro altre potenziali collaborazioni.
E qui sorge il dilemma: questo mix ibrido è davvero la soluzione ideale? L'azienda sta perdendo opportunità preziose per crescere e innovare? Dovremmo incontrarci solo per questioni di lavoro di gruppo?
Lasciatemi raccontare che cosa mi è successo ieri in ufficio, un giorno qualunque, che ha cambiato la mia prospettiva. Incontrando casualmente alcuni colleghi, ci siamo ritrovati a lavorare nella stessa stanza. Non eravamo lì per una riunione programmata, eppure, tra uno scambio di idee e l'altro, quella stanza si è trasformata in un luogo di creatività. Idee e progetti sono nati spontaneamente, senza nessuna agenda.
Questa esperienza mi ha fatto riflettere: e se la magia risiedesse proprio in questi incontri non programmati? E se la chiave fosse promuovere momenti di condivisione spontanea? Introdurre una giornata senza smart working ogni due settimane potrebbe essere la mossa vincente per le aziende. Un'occasione per riscoprire il valore dell'interazione faccia a faccia, di quel contatto umano che fa scoccare la scintilla dell'innovazione.
Credetemi, in quelle giornate potrebbe nascere qualcosa di straordinario, un'energia nuova che arricchisce tutti. E se questo è il potenziale, io dico: sì, vale la pena tentare!
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